LE MATRIKAS, LE MADRI DIVINE DELLA SAGGEZZA INDUISTA
(dal sanscrito "Madri divine"), chiamate anche Matar o Matri, sono un gruppo di dee madri molto importanti all’interno delle tradizioni induiste. Esse sono di solito raffigurate in un gruppo di 7 dee (Saptamatrika, Sette Madri), tuttavia è possibile trovarle anche in gruppi da 8 (le Ashtamatrika(s)). Le prime sono venerate per lo più Nell'India meridionale, mentre le Ashtamatrika sono presenti soprattutto in Nepal.
Le Matrikas sono ritenute come varie emanazione della divinità suprema Adi Parashakti, aventi i poteri personificati di diversi Deva ( dette anche loro ‘’Shakti’’, o ‘’mogli’’) :
🔻Brahmani o Brahmi la Shakti (potenza) del dio creatore Brahma. È raffigurata di colore giallo e con quattro teste, quattro o sei braccia. Come Brahma, tiene un rosario o un cappio e un kamandalu (un vaso d'acqua) o un gambo di loto o un libro o una campana ed è seduto su un hamsa (identificato con un cigno o un'oca) come suo vahana (cavalcatura o veicolo).
🔻Vaishnavi, il potere del dio-conservatore Vishnu, è descritta come seduta sul Garuda (uomo-aquila) e con quattro o sei braccia. Tiene tra le mani la Shankha (conchiglia), il chakra (Discus), mazza, loto, arco e spada o le sue due braccia sono in varada mudra (gesto di benedizione della mano) e abhaya mudra (gesto della mano "senza-paura"). Come Vishnu, è pesantemente ornata da collane, cavigliere, orecchini, braccialetti ecc. E una corona cilindrica chiamata kiriṭa mukuṭa .
🔻Maheshvari è il potere del dio Shiva. Maheshvari è anche conosciuta con i nomi Raudri, Rudrani, Maheshi e Shivani derivati dai nomi di Shiva Rudra, Mahesha e Shiva. E’ raffigurata seduta su un toro e ha quattro o sei mani. La dea di carnagione bianca, ha tre occhi e tiene tra le mani una Trishula (tridente), un Damaru (tamburo), un Akshamala (una ghirlanda di perline), un Panapatra (vaso per bere) o un'ascia o un kapala (ciotola del cranio) o un serpente, la falce di luna e la jaṭā mukuṭa (un copricapo formato da capelli accatastati e arruffati).
🔻Indrani, nota anche come Aindri, Mahendri e Vajri, è il potere dell'Indra, il Signore dei cieli. Seduta su un elefante in carica, Aindri, è raffigurata con pelle scura, con due, quattro o sei braccia. È armata con Vajra (il fulmine), pungolo, cappio e gambo di loto. Adornata con una varietà di ornamenti, indossa la kiriṭa mukuṭa .
🔻Kaumari (nota anche come Kumari, Kartiki, Karttikeyani e Ambika) è il potere di Kumara (o Skanda), il dio della guerra. Kaumari cavalca un pavone e ha quattro o dodici braccia. Tiene una lancia, un'ascia, una Shakti (potere) o Tanka (monete d'argento) e un arco. A volte è raffigurata a sei teste come Kumara e indossa la corona cilindrica.
🔻Varahi o Vairali è descritta come il potere di Varaha - la forma a testa di cinghiale di Vishnu. Ha in mano un Danda (verga di punizione) o aratro, un pungolo, un Vajra o una spada e un Panapatra. A volte porta una campana, un chakra, una chamara (una coda di yak) e un arco. Indossa una corona chiamata karaṇḍa mukuṭa con altri ornamenti.
🔻Chamunda, nota anche come Chamundi e Charchika, è il potere di Devi (Chandi). Molto spesso si identifica con Kali, identificazione esplicita nel Devi Mahatmya. La Chamunda di colore nero è descritta mentre indossa una ghirlanda di teste o teschi recisi (Mundamala ) e mentre tiene in mano un Damaru (tamburo), una trishula (tridente), una spada e un pānapātra (recipiente per bere). In sella a uno sciacallo o in piedi su un cadavere di un uomo (shava o preta), viene descritta con tre occhi, una faccia terrificante e una pancia infossata.
🔻Pratyangira nota anche come Narasimhika, è il potere di Narasimha (forma di leone-uomo di Vishnu). È una dea donna-leone che getta l’universo nel caos al solo scuotere della sua criniera.
Nello Shaktismo esse sono descritte come "le assistenti alla grande Shakta Devi (la dea suprema) nella sua lotta con i demoni e nella maggior parte dei primi reperti ritrovati, le Matrikas, sono rappresentate come temibili dee, rapitrici e mangiatrici di bambini, simboli di pestilenza, fame e malattie infantili.
Arrivando però a svolgere un ruolo protettivo nella mitologia successiva, sebbene alcune delle loro caratteristiche terribili e selvagge persistano ancora, aspetti prodigiosamente fecondi della natura ma allo stesso tempo di forza distruttiva.
Alcune fonti ritengono che esse avessero un’origine ancora più antica, di natura astronomica, dal momento che venivano associate anche alle sette stelle del gruppo delle Pleiadi.
Il loro culto divenne molto popolare dal settimo secolo e una caratteristica standard dei templi della dea dal IX secolo in poi. Si presumeva, inoltre, che le persone adorassero queste dee a livello locale, nei villaggi (un esempio sono i sette santuari dedicati alle Sette Madri descritti nel libro di Zimmer Heinrich ‘’The Art Of Indian Asia’’).
Infine, l'incoerenza nel numero delle Matrikas (che va da sette a otto o nove) varia a seconda del luogo in cui esse sono venerate: sono per lo più raggruppate in sette dee sul resto del subcontinente indiano, un'ottava Matrikas è stata aggiunta in Nepal per rappresentare le otto direzioni cardinali, e addirittura a Bhaktapur, una città nella valle di Kathmandu, una nona Matrika viene aggiunta all'insieme per rappresentare il centro.
Fonti:
Ashramgita, monastero induista tradizionale
Unione induista italiana
Wikipedia
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