Inanna, Regina del Cielo
Non
potremmo cominciare meglio se non con una panoramica di una delle figure
più importanti della Storia antica, la prima Dea Alata di cui si trovano
testimonianze nella storia dell'umanità:
Inanna,
figura poliedirca e di primordiale potenza.
Ella era considerata regina dei cieli e della terra, la mitologia la descrive anche come guaritrice, donatrice di vita e compositrice di canzoni e poesie oltre che dispensatrice di grano e di abbondanza in generale.
(Rilievo di Burney - British Museum, Londra)
Inanna offre un’immagine di sè dalle tante sfaccettature simboliche che suggeriscono l’idea di un femminile completo, che va al di là della funzione materna. Lei è contemporaneamente regina della terra e del cielo, della materia e dello spirito, dell’oscurità e della luce, dell’abbondanza della terra e guida celeste.
Guerriera, amante, madre, seduttrice, nella sua versione meno antica incarnava un femminile erotico e passionale: il potente, regale e indipendente femminile. Può rappresentare l’archetipo ideale della donna moderna, profondamente femminile, spesso madre e donna emancipata al tempo stesso, la donna “risolta”, che non ha paura di incontrare la sua ombra.
I racconti ed il suo mito forniscono in primo luogo la trasposizione letteraria del ciclo stagionale e del ritmo della natura, con i suoi mutamenti, lo svuotamento e riempimento dei granai, la trasformazione dei cereali e dell’uva. In secondo luogo il mito della discesa negli inferi è indubbiamente la storia di un’iniziazione ai misteri.
Era patrona di tutte le emozioni quali amore, gelosia, gioia, dolore, timidezza ed esibizionismo, fino alla passione, l’ambizione e la generosità, Inanna fu eternamente giovane, dinamica, fiera, sensuale e libera. Una variante del suo nome è Ninnanna, che significa regina del cielo. E’ anche chiamata Ninsianna quale personificazione del pianeta Venere. Viene descritta come una dea riccamente abbigliata o completamente nuda. Il suo simbolo è la stella a otto punte.
(Dettaglio
di un kudurru del re babilonese Meli-Šipak (1186–1171 a.C.), conservato
al Museo Louvre di Parigi. La stella a otto punte, che indica il pianeta
Venere, è il simbolo della dea mesopotamica Inanna/Ištar.)
Non fu mai una donna dalle caratteristiche coniugali, non fu mai dominata da alcuno, magnetica quanto indipendente. Sempre in movimento, alla ricerca della sua casa, del suo potere ed espansione territoriale.
Regina del cielo, dea delle piogge gentili e dei terribili acquazzoni, dea del mattino e stella della sera, regina della terra e della sua fertilità, ma anche dea della guerra e dell’amore sessuale.
Più estroversa persino di Afrodite, era una dea molto attiva. Molti furono i nomi attraverso cui il suo culto si diffuse trasformandosi (Ishtar, Iside, Neith, Meti, Astarte, Cibele, Afrodite, Brigit), tuttavia tutte le dee che vennero dopo di lei vengono descritte come molto meno potenti di quanto lo fosse Inanna.
Molti altri dettaggli di questa divinità saranno trattatati nei prossimi post, parleremo di mitologia, poesia, storia, spiritualità e tante altre curiosità riguardo questo personaggio ci eccezionale magnificenza.
Fonti:
De Shong Meador B., Inanna. Signora dal cuore immenso, Venexia, Roma 2009
Eliade M., Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi, Edizioni mediterranee, Roma 2005
https://it.wikipedia.org/wiki/Inanna
https://lagrandedea.forumfree.it
Bel blog, è un piacere leggerlo :)
RispondiEliminaÈ bellissimo sentir parlare di Inanna, Dea alla quale sono molto legata.
RispondiEliminaComplimenti per il blog!!